La dettagliata etimologia già ci racconta molto dell’immenso patrimonio storico, artistico e culturale, intriso anche dal legame sacro e profano, di Benevento, Capoluogo e omonima provincia campana.
Era Malies per le native popolazioni irpino-sannitiche, passando poi all’opposto Maleventum / Beneventum nel periodo romano, risultando quest’ultima quella definitiva.
Situato nell’entroterra appenninico, confluisce tra due fiumi, il Calore (affluente del Volturno) e il Sabato, dove la città si estende su di un territorio elevato a zone collinari e vallate, in particolare, il centro abitato è adagiato su una grande conca circondata da alture, caratterizzato ad ovest dal massiccio del Taburno Camposauro (detto anche “la Dormiente del Sannio”, visto che le sue cime ricordano le forme di una donna distesa),a nord-ovest il Matese e ad Oriente, le appendici dei monti Dauni.
Muovendo i primi passi, sarete immediatamente immersi nella sua arte, architettura storica, tradizioni e antiche leggende, arrivando poi al citato legame che delinea ulteriormente il patrimonio culturale sannita.
Da visitare, vi segnaliamo questi siti:
- Teatro Romano di Benevento: opera architettonica maestosa restaurata agli inizi del Novecento, con capienza di circa 10.000 persone e un impianto acustico di assoluto prestigio, garantendo così l’organizzazione di kermesse teatrali e musicali nel periodo estivo.
- Arco di Traiano: simbolo della città, eretto nel 114 d.C, utile nel collegare la città con Brindisi sulla via Traiana, è arricchito di preziosi dettagli sulle facciate; quella verso la città raffigurano scene di pace, l’opposta verso l’esterno, scene militari, con anche un focus sulla vita e gesta dell’imperatore Traiano sull’unico fornice.
- Chiesa di Santa Sofia: la testimonianza per eccellenza del periodo longobardo e alto-medievale, insignito nel 2011 nella lista dei patrimoni dell’umanità UNESCO.
- Museo del Sannio: diviso in quattro dipartimenti, dove è possibile ritrovare opere e resti archeologici dalla Preistoria fino all’Età Moderna ma non solo, visto che è custodita una ricca selezione di reperti egizi.
Janare, le streghe, come elemento semiotico che delinea il filo che unisce il mistico al pagano. Tratto dal libro “De nuce maga beneventana”, nel periodo longobardo, alcune donne urlanti si riunivano intorno ad un albero di noce, dove si sarebbero tenuti riti e banchetti con presenze demoniache e quest’ultime, avrebbero lanciato sortilegi contro la popolazione, concludendosi con dei provvedenti per stregoneria nei loro confronti.
Strega come vanto, simbolo viscerale di questa città ma anche brand dell’iconico liquore composto da un mix di circa 70 erbe e spezie aromatiche e digestive dell’azienda Alberti, famosissimo a livello nazionale e oltre.
Altra antichissima tradizione tutta da assaggiare è quella del torrone: diffuso nelle festività natalizie del XVII secolo, dove era usuale inviare ai prelati romani il “torrone del Papa”, fatto di zucchero sciolto, pinoli e frutta sciroppata oppure la versione al cioccolato, caffè o limone del “Perfetto Amore” fino a “quello della Regina” del XIX secolo.
Verso il nuovo millennio fino ai nostri giorni, le tecniche di produzione artigianale e antica ricetta continuano ad essere preservate e utilizzate gelosamente dalle due principali ditte, la già citata Alberti e le Fabbriche Riunite del Torrone di Benevento, entrambi situate nel rione Ferrovia.
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