Il verde delle pianure, arricchite dalla tre spighe di grano al naturale non sono solo parte della descrizione araldica ma l’essenza di questa città, a soli 10 km circa distanti da Napoli: Villaricca.

Quel grano naturale che ritroviamo nell’antica denominazione Panicocoli, dal latino medievale panicoculus (da “panis”, pane, e da “coquere”, cuocere) che poi, lascerà il posto all’attuale toponimo, nella seconda meta del XIX Secolo, dal 1871.

Un comune di circa 30.000 abitanti, composto da aree distinte: il centro abitato diviso dalla frazione occidentale di Torretta-Scalzapecora da una parte di comune confinante, Calvizzano.

Già dalla fine del Novecento e primi anni del Duemila, è stata al centro di un forte sviluppo urbanistico, raddoppiando il numero della popolazione nel periodo 1981-2001, facendo così parte di un unico grande abitato, ovvero il comprensorio confinante di Giugliano in Campania.

Da visitare, vi segnaliamo alcune testimonianze risalenti al fiorente periodo di sviluppo agricolo e civiltà contadina, come le Antiche Masserie, passando anche alla netta modernità novecentesca dello stile Liberty di Villa Landi.

Parlando di tradizioni, introduciamo anche le architetture religiose cittadine come le Chiese di San Mattia Apostolo e di Santa Maria dell’Arco, dove nella seconda settimana di settembre, si celebra la festa religiosa in onore della Madonna dell’Arco, del Santo Patrono San Rocco di Montpellier e di San Gennaro vescovo e martire.

Vi aspettavate il dolce, lo sappiamo ma stavolta sarà diverso!

Già accennato nelle prime righe, questa città vanta un’antichissima tradizione nella produzione del pane, caratterizzato e realizzato rispettando delle antiche e precise regole. Di forme circolari (panielli) o allungate (panelle) sono prodotti con farina di grano tenero, acqua e sale marino, seguendo una lievitazione ben accurata e una cottura in forno a legna, lasciato aperto, in modo tale da ottenere una crosta croccante e spessa e una mollica molto morbida.