Era Castanea nel periodo tardo greco-bizantino, successivamente Castellum Unitum - Castellanetum in quello saraceno, arrivando poi alla denominazione attuale Castellaneta, è un comune della provincia di Taranto, di circa 16.000 abitanti. Racchiusa nel cuore del Parco Regionale delle Gravine, ci annuncia già che la sua offerta territoriale è diversificata, passando dalla Murgia tarantina fino al Mar Ionio: la collina che abbraccia il mare. Un borgo composto da un centro storico, frazioni rurali,una marittima, Castellaneta Marina e delle pinete, come quella di Bosco Pineto,meta turistica assai richiesta, viste le spiagge di sabbia fine e il mare cristallino; sempre sulla fascia costiera, ritroviamo i Pini D’Aleppo e Montecamplo, dove sono presenti tipologie di flora e fauna. Come accennato, variegata è anche la presenza di architteture medievali, civili e religiose, tutte da scoprire passeggiando attraverso i suoi stretti vicoli.
Da visitare nel “paese vecchio”, abbiamo:
- La Cattedrale (o Chiesa di San Nicola), dove caratteristiche sono la facciata barocca e il soffitto di legno interamente intagliato, con delle tele di fine Settecento e inizio Ottocento.
- Palazzi Catalano,con facciata di stile orientale, Sarapo di periodo barocco, D’Alagni, Lagroia e Frisini: tutte testimonianze della massiccia presenza feudataria sul territorio.
- Museo Rodolfo Valentino: latin lover, attore, ballerino ma soprattutto, un illustre castellanetano. Una struttura nata sull’ex convento delle Clarisse,di metà XVII secolo, dove sono conservati ricordi, foto, filmati e suoi rari cimeli.
Da sottolineare sono anche le aree naturali, dove possiamo ritrovare vari insediamenti rupestri lungo le gravine, con le campagne arricchite da antiche masserie, alcune di esse fortificate. Inevitabilmente, il focus va sulle gravine e le principali sono:
- Gravina Grande o di Castellaneta che si estende per decine di km, con insediamenti storico-archeologici lungo il percorso, è considerata unanime tra le più belle della Regione.
- Gravina del Porto, al confine con Gioia del Colle, dove ritroviamo un dolmen e una storica masseria.
- Gravina di Montecamplo, sito della Riserva Naturale di spiccato interesse archeologico e naturalistico.
Dopo tanto leggere, una pausa dolce è assolutamente obbligatoria e per questa trasferta, vi segnaliamo le “falle”, tipico dolce della festa di San Giuseppe, ovvero dei panzarotti dolci di pasta frolla, ripieni di marmellata, uva, noci, mandorle e profumate ulteriormente dalla buccia di mandarino.
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